MASSIMO Agus
1977 Convegno Nazionale dei Teatri di Base




Il Convegno dei Teatri di Base a Casciana Terme, 18-22 marzo 1977, riportato alla memoria dalle fotografie e da una scelta di testi di chi lo ha raccontato.
Domenica otto settembre sarà inaugurata alle Terme di Casciana Terme una mostra fotografica che raccoglie 15 fotografie che ho scattato a Casciana durante lo storico Convegno Nazionale dei Teatri di Base del 1977.
Le fotografie sono accompagnate da brevi testi tratti da quello che giornalisti, storici e critici teatrali hanno scritto in varie occasioni sul questo evento del ’77.
Tra il 18 e il 22 marzo del 1977 si tenne a Casciana Terme Il primo Convegno Nazionale dei Teatri di Base. Durante quel fine settimana Casciana ospitò circa ottocento persone, appartenenti a 130 gruppi di teatro, provenienti da tutta Italia e dall’estero. L’evento venne seguito anche da numerosi giornalisti, critici, professori, rappresentanti di enti locali, osservatori e anche dalle telecamere della Rai, tutti estremamente interessati a questo nuovo fenomeno teatrale e culturale.
Intorno alla metà degli anni settanta, era successo che una nuova generazione si era affaccia sulle scene italiane, iniziando un percorso inedito, dentro e fuori dai teatri. Molti giovani della generazione del ’68 che prima avevano trovato spazio nell’impegno politico, tentavano di ritrovare una propria identità in un settore artistico che potesse offrire maggiori possibilità creative, comunitarie e di aggregazione.
Il Convegno di Casciana Terme ebbe dimensioni inaspettate e fu un grande successo. Si svolse tra spettacoli sotto il tendone da circo e in altri spazi, con dibattiti e discussioni, incontri e scontri di vario tipo, dimostrazioni di lavoro. Errano presenti anche gruppi di provenienza estera come il gruppo peruviano dei Cuatrotablas con uno spettacolo sul colonialismo in America Latina, e l’argentino Augusto Boal che coinvolse il pubblico nelle sue dimostrazioni di lavoro.
Il momento più drammatico avvenne durante lo spettacolo Herodes della Comuna Nucleo, un gruppo argentino che si è stabilito nel nostro paese. Lo spettacolo dava una crudele rappresentazione della violenza del potere e della tortura; in scena gli attori, due ragazzi e una ragazza, si colpivano con realismo per comunicare la violenza sadica del la dittatura militare in Argentina. Il pubblico non si aspettava una tale violenza, e scosso si mise a protestare, alcune ragazze si misero a piangere, lo spettacolo fu interrotto. Dopo seguì un dibattito acceso sulla questione se fosse giusto usare la violenza per mostrare e condannare la violenza, su quale fosse la differenza fra violenza finta e vera, se fosse giusto esporre una donna agli stessi maltrattamenti che subisce ogni giorno, ecc.
A Casciana in quei giorni si presentò sulla scena nazionale una generazione che si era messa in strada per fare teatro, vivendolo come dimensione comunitaria, e trasferendo, nella struttura del gruppo e del vivere comune, quelle istanze che prima avevano trovato spazio nell’impegno politico. Era un movimento nato sotto la spinta del riflusso post-politico, trasformatosi in un movimento di ricerca di identità, di aggregazione giovanile e sociale, di trasformazione della politica in pratica artistica e culturale.
Le fotografie che feci in quell’occasione per documentare l’evento, all’interno della mia collaborazione con il Centro per la Ricerca e la Sperimentazione Teatrale di Pontedera, sono per varie ragioni un momento importante del mio percorso nella fotografia di teatro e di spettacolo. Una delle ragioni è perché, vedendo e scattando tanti spettacoli, ho trovato e sviluppato il mio modo di guardare e fotografare il teatro e la danza, alla ricerca di quei momenti di energia del performer, capaci di farci capire e comunicare la dinamica del lavoro teatrale. L’altro motivo è per il fatto che, alcuni di questi scatti oggi esposti, sono stati parte della mia prima mostra fotografica, proprio sul convegno di Casciana, tenuta a Bergamo Alta durante l’ ”Atelier internazionale sul teatro di gruppo” diretto da Eugenio BArba, dal 28 agosto al 7 settembre 1977.